C. Occhipinti, L'arte in Italia e in Europa nel secondo Cinquecento, Torino, Einaudi 2012
Piccola Biblioteca Einaudi Mappe Arte
pp. XXII - 274
ISBN 9788806210878
Questo libro intende esplorare il panorama artistico italiano ed europeo del secondo Cinquecento traendo spunto dalle svariate testimonianze coeve, dovute ai letterati, agli scrittori d'arte e agli artisti che ebbero modo di elaborare una riflessione critica sui monumenti e sulle opere d'arte appartenenti tanto alla loro stessa epoca quanto al passato, all'antichità classica come alla tradizione medievale. Ne deriva una visione ben articolata della geografia artistica di un'Europa vista negli anni della Controriforma, al tempo in cui le molteplici identità culturali, nazionali e regionali, di confessione cattolica o luterana, si confrontavano e si rafforzavano nella riscoperta delle tradizioni storiche: se ne ricavano prospettive sempre diverse sul presente e sul passato.
Rinunciando di proposito, cosí, alle categorie storico-stilistiche tanto care a gran parte della storiografia del XX secolo - «manierismo», «anticlassicismo», «antirinascimento», «autunno del Rinascimento », «tardo manierismo», «manierismo internazionale» - l'autore illustra i tanti aspetti della cultura figurativa in relazione alla società e alla fruizione contemporanea, ma anche in rapporto alla mutevole percezione della storia.
Piccola Biblioteca Einaudi Mappe Arte
pp. XXII - 274
ISBN 9788806210878
Questo libro intende esplorare il panorama artistico italiano ed europeo del secondo Cinquecento traendo spunto dalle svariate testimonianze coeve, dovute ai letterati, agli scrittori d'arte e agli artisti che ebbero modo di elaborare una riflessione critica sui monumenti e sulle opere d'arte appartenenti tanto alla loro stessa epoca quanto al passato, all'antichità classica come alla tradizione medievale. Ne deriva una visione ben articolata della geografia artistica di un'Europa vista negli anni della Controriforma, al tempo in cui le molteplici identità culturali, nazionali e regionali, di confessione cattolica o luterana, si confrontavano e si rafforzavano nella riscoperta delle tradizioni storiche: se ne ricavano prospettive sempre diverse sul presente e sul passato.
Rinunciando di proposito, cosí, alle categorie storico-stilistiche tanto care a gran parte della storiografia del XX secolo - «manierismo», «anticlassicismo», «antirinascimento», «autunno del Rinascimento », «tardo manierismo», «manierismo internazionale» - l'autore illustra i tanti aspetti della cultura figurativa in relazione alla società e alla fruizione contemporanea, ma anche in rapporto alla mutevole percezione della storia.